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La pena mortale

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Nella danza della brezza

solco strade senza fine

calco i passi delle foglie

le nuvole occultano la tua ombra

specchiata nella tua immagine;

aculei di timore irrompono nella notte.

 

Sono palpebre per non vedere

chiudo le ciglia per non piangere.

Dove sono le tue mani e le carezze?

Dovo sono i capricci di futuri giorni rosati?

Tutto da afferrare graffiando

a smorzare ricordi di gelide notti.

 

Le aurore t’amo, ho le notti nelle vene.

Mi fido delle tenebre per indovinare

mi conferiscono il potere di avvolgerti,

di scuoterti di desiderio,

il potere di rivelarti

di afferrarti, di prenderti nei sogni.

 

Scorgo di fronte profondi occhi

ascolto parole che seppi ispirate

condivido l’amore che m’ignora

s’accende il mio cuore, la necessità d’amare.

Ma reclino il capo per pascere la pena mortale,

la vergogna s’uno sfondo di sberleffi cruenti.

 

 

 

 

 

 

 Annalisa Scialpi - 29/04/2023 22:53:00 [ leggi altri commenti di Annalisa Scialpi » ]




C’è tanta bellezza in questa poesia: la bellezza dell’autenticità.

Le emozioni più ’oscure’ sono nominate col coraggio e l’onestà

intellettuale di chi non ha bisogno di fingere. Di chi ha

conosciuto, attraverso l’anima, il chiarore secreto dalle notti.

Anche le più severe.

Ti auguro una dolce notte e grazie!

 SilviaDeAngeliss - 28/04/2023 14:47:00 [ leggi altri commenti di SilviaDeAngeliss » ]

....un accentuato senso di fragilità emotiva, in questa raffinata lirica, ove la necessità d’amare e di profondo amore, si fanno strada nell’anima, lontana dalla persona per cui si nutre un accorato sentimento, e il desiderio intenso di stringerla a sè...
Versi molto belli, davvero notevoli.
Buon fine settimana e un caro saluto Marco

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